GRATICCIA
ETICA


L’attuale condizione socio economico culturale in Europa e soprattutto in Italia è chiara: è presente da anni, pianificata da decenni, una chiara imposizione di tipo falso democratica finalizzata al controllo delle masse. il teatro, il cinema, la televisione e l’“arte” trasmessa tramite media ha per buona parte il compito di direzionare i modi di vivere, tramutandoli in pochi decenni, in cultura di massa. Questi processi in verità potremmo ammettere che sono presenti già da diversi secoli, ma in queste ultime fasi si sviluppano sempre di più vere e proprie “guerre” silenziose. Tutto questo sta portando a perdere competenze, perdere coscienza, perdere tradizione, inquinare il pianeta, distruggere l’economia di interi paesi e controllare la qualità e longevità dei popoli.
Ma l’arte dovrebbe rinnovare i popoli e dovrebbe anche difenderli tramite la verità.
Si rende ulteriormente necessaria un’ analisi molto più profonda riguardo le principali problematiche al fine di far nascere progetti culturali, specialmente in ambito teatrale e cinematografico:

  • il budget: il nostro governo ha dato chiaro esempio in merito ai fondi per lo spettacolo, non ci sono utili o non c’è un profondo interesse in genere finalizzato a generare prodotti di alto profilo. Il principale interesse resta un esclusiva del profitto al pari di un qualsiasi altro settore.
  • la metodologia di progettazione viene affidata sempre più a personaggi legati certamente a logiche di appartenenza pur non garantendo competenze, fenomeno in forte espansione.
  • le metodologie di costruzione sono obsolete, se ne sta perdendo la “maniera”, l’uso dei materiali non corrisponde al fabbisogno ecosostenibile del pianeta e della collettività.
  • i trasporti non sono programmati per rispondere a strategie di produzione aggiornate, evitando sprechi e turni logoranti per i lavoratori e le maestranze, ciò si rileva in diffuse pianificazioni errate anche per i montaggi e gli smontaggi.
  • scompare sempre più un etica legata al futuro e all’avvenire delle costruzione, basti pensare all’uso di strutture quali scene, attrezzeria e costumi alla fine di una produzione, elementi che, per il solo esistere comportano costi quando potrebbero essere fonte di ricavo di utili.
  • Strategia del nostro studio Cosa e come siamo in grado di dare vita ad un progetto di altro profilo ad alta vendibilità Siamo in grado di progettare scene e costumi principalmente per il teatro lirico. Stiamo inoltre facendo ricerca per il cinema non togliendo spazio alle nuove forme di performance sempre più attuali.
    La nostra metodologia consiste nell’apportare in comune accordo con l’idea drammaturgica un forte cambio nel metodo di costruzione scenotecnica.
    I nostri impianti scenici sono più:

  • convenienti in base ai bilanci di mercato in rapporto uno a quattro
  • non necessitano di macchine industriali pesanti nelle realizzazioni
  • semplici e leggeri nei trasporti o trasferte
  • di montaggio competitivo nelle tempistiche
  • i cambi scena funzionano anche per essere operati a vista
  • l’azione dei cambi scena a vista comporta effetti scenografici anziché’ risultare macchinosa
  • i cambi sono congegnati per necessitare di pochi macchinisti
  • l’uso dei materiali per scene e costumi è vincolato alla ricerca di materiali sempre nuovi e soprattutto ecosostenibili, compreso le pratiche di riuso e riciclo ai fini di dare nuova vita alla materia con il compromesso di farne esteticamente dimenticare quella precedente
  • in esame con il regista tentiamo di vincolarci al sacro rispetto dell’opera scelta, al rispetto del pubblico, e fondamentalmente alla trasmissione di dati attuali per mezzo di sensazioni! Non di quadri scenici raffiguranti il degrado culturale internazionale, ovvero ripudiamo le scene minimaliste al risparmio, le scene “Ikea”, e affini, bensì crediamo nel potere dei sogni e nel potere della verità tramite la finzione, in quanto non esiste finzione più vera di quella creata al fine, e per, la ricerca della stessa.
  • Siamo del parere che il teatro, il cinema e i luoghi deputati allo spettacolo debbano urgentemente tornare a vivere come in senso greco, ovvero il pubblico deve tornare a restaurarne il senso stesso: “teatro”, insieme di persone che si riuniscono per uno scopo preciso, sfruttando da sempre la massima espressione della società. Nel nostro piccolo rinneghiamo e condanniamo gli attentati alla cultura non dimenticando che grandi imprese sono spesso state concepite nei foyer dei teatri. Insurrezioni e rivoluzioni furono scaturite da entità che dalle assi di palchi e platee di edifici teatrali, tramite il mito, la satira, la tragedia si batterono per difendere la nostra libertà.